Daniela Brunelli
Nicoletta è la Bellezza civile. Lo è con l’appassionata potenza che mette in gioco in tutte le sue imprese. Lo è con i molteplici progetti inclusivi che ha ideato a favore dei colleghi di lavoro o della comunità delle cittadine e dei cittadini.
Riguardo a questo vorrei condividere con voi il mio ricordo.
La sua attività all’interno dell’Università di Verona è iniziata dapprima come collaboratrice, poi come dipendente, dalla metà degli anni novanta.
Alla sua capacità visionaria e alla sua tenace caparbietà si deve l’adozione del telelavoro nel nostro ateneo: una modalità alternativa al lavoro in presenza, che in questi decenni è stata utilizzata da moltissime persone che – come lei – hanno avuto la necessità di trovare una via di conciliazione fra vita professionale e vita familiare, a partire da una condizione di svantaggio.
Risale al 1997, infatti, la discussione della tesi di laurea “Telelavoro politiche europee e applicazioni italiane”, argomento che all’epoca nella pubblica amministrazione era a dir poco avveniristico. Nico seppe convincere dapprima la docente, poi offrì il suo sapiente contributo intellettuale e d’esperienza allo studente e, infine, spostando un po’ di macigni nella burocrazia, convinse l’amministrazione a favorire il telelavoro come azione positiva per quei dipendenti che liberamente ne facessero richiesta. L’ateneo di Verona fu – grazie a lei – il primo in Italia a promuovere il Telelavoro come modalità che lasciava integro lo stipendio, salva la progressione di carriera, valorizzate le competenze professionali, tanto che l’attenzione mediatica nazionale rifletté immediatamente la portata innovativa dell’intuizione di Nico.
Sono molti i pensieri che i colleghi hanno desiderato lasciare in suo ricordo nel nostro portale, desidero restituire qui alcune significative parole di gratitudine corale, che rispecchiano la preziosa eredità della quale faremo tesoro nella nostra professione:
Ha saputo intuire dove l’amministrazione pubblica potesse servire realmente ed efficacemente. (Tiziana)
Nicoletta è la dimostrazione di quanto troppo spesso sia superficiale il nostro pensiero sulla disabilità e quanto debba prevalere sempre la persona, le sue competenze, i suoi sogni, le sue passioni. (Donata)
Le situazioni più avverse ti hanno resa forte, libera, capace di qualsiasi cosa (Sara)
Rendere “accessibile” è una forma di libertà e di rispetto. (Daniela C.)
Ci hai insegnato molto e molto ancora abbiamo da imparare da te. (Silvano)
Determinazione, intelligenza e una risata che sapeva scuotere le montagne. (Alessia)
Ci lascia la sua attività creatrice oltre ogni livello ordinario. Ci lascia la sua accoglienza, a tutti e tutto. Ci lascia la sua schiettezza. (Michele)
Ricordo il tuo sorriso davanti al computer, con una tazza di caffè in mano e le carezze dei tuoi gatti, ad aiutarci a mettere a punto idee e progetti. (Sara)
Ma non è tutto, Nicoletta ha donato la sua Bellezza a tutta la comunità cittadina. L’impegno di questi anni per celebrare la Verona che tanto amava, sottolineando i valori dell’inclusione è testimoniato dall’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro DisMappa che ha fondato nel 2013 e che rimane l’unico esempio in Italia nel suo genere.
Anche in questo caso ho avuto l’immenso privilegio di esserle accanto, insieme ad altre amiche e amici – ma noi, sempre molti neuroni indietro, ovviamente!
Fra i tanti talenti di Nicoletta vi è anche quello artistico, una speciale sensibilità che l’ha portata a usare la macchina fotografica, quale strumento per celebrare la bellezza della città, ma anche per testimoniare che la categoria estetica – per quanto suggestiva – se non è accompagnata dalla categoria etica, non produce bellezza, perché la vera Bellezza è inclusiva e accessibile.
Così, sguardi, marciapiedi, ingressi, servizi igienici, palazzi, teatri, esercizi commerciali, ogni cosa – sotto lo scatto di Nico – è diventata valore e ci ha insegnato il “cambio di prospettiva”, come ha intitolato la sua prima mostra fotografica realizzata nel 2014 al Palazzo della Gran Guardia: tre indimenticabili ore di proiezione a ritmo serrato di centinaia di fotografie scattate a Verona, ciascuna visibile solo per pochi secondi, dalla prospettiva di chi la vive quotidianamente in sedia a ruote. Ricorderete che noi visitatori fummo invitatati a utilizzare le carrozzine disponibili fuori dalla Buvette, così da osservare gli scatti dalla stessa prospettiva della fotografa e partecipare a questo piccolo – civilissimo – divertimento di sensibilizzazione.
Il progetto Dismappa per Verona accessibile, in pochi anni è cresciuto e si è moltiplicato: un sito, che conta oggi oltre 16 milioni di visitatori, e che costituisce da un lato il portale della mappatura dei luoghi accessibili (oltre 800 censiti fra negozi, ai monumenti, teatri e molto altro, nessuno escluso, con la promozione dell’“accessibile è meglio”, uno slogan contagioso che hanno pronunciato migliaia di persone), dall’altro il portale degli eventi culturali accessibili che si svolgono in città (oltre 6000 articoli pubblicati e il Manifesto per i teatri accessibili che ha portato nuove e reciproche opportunità ai gestori dei teatri e alle persone con disabilità) e, infine, Casa DisMappa, dal 2016 offre ospitalità gratuita alle persone con disabilità che visitano la nostra città.
Gratuità, libertà e autonomia sono i tre valori che Nico ha pervicacemente testimoniato e che ci lascia, quale eredità intellettuale e spirituale.
Di questa straordinaria esperienza non disperderemo i preziosi semi, ma cercheremo di portarla avanti. DisMappa continuerà finché sapremo chiedere aiuto a chi avrà la passione e la sensibilità per far germogliare quei semi tanto vitali e potenti. Questo è oggi il desiderio della sua famiglia e del gruppo delle amiche e degli amici.
Con la nostra Nicoletta il mondo si è arricchito di una persona speciale e generosa, una donna coraggiosa, una creatura intelligente, ironica, gioiosa, una magnifica sirena e una preziosa ed esemplare sentinella.