Arena di Verona: Lo spettacolo sta per iniziare
Arena di Verona
Lunedì 1 giugno 2015, ore 21.00
La magia della musica che risuona nel teatro più grande del mondo grazie ai momenti più suggestivi e coinvolgenti di alcune delle opere in cartellone: Aida, Nabucco, Tosca, Roméo et Juliette, Il Barbiere di Siviglia e i celebri Carmina Burana. Tra le grandi voci della lirica, The Italian Tenor, Vittorio Grigolo.
La leggenda del rock Brian May, uno dei fondatori dei Queen insieme a Kerry Ellis eseguirà i più grandi successi della storica band inglese, accompagnato dall’Orchestra e dal Coro dell’Arena di Verona.
Tra i cantanti italiani si esibiranno anche Nek e Nina Zilli.
Sul palco insieme a Paolo Bonolis Belen Rodriguez.
Una serata straordinaria a prezzi accessibili:
40 euro – platea
20 euro – primo anello
10 euro – secondo anello
Le persone disabili con accompagnatore possono acquistare 2 biglietti da 10 euro per la platea.
Paolo Bonolis presenterà il festival irico areniano 2015
Lo Spettacolo sta per iniziare
Arena di Verona – 1 Giugno ore 21
L’incontro e l’integrazione di diversi generi musicali su uno dei palcoscenici più entusiasmanti del mondo lascerà tutti senza parole. Lo stupore e la meraviglia sono garantiti
Paolo Bonolis
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ARENA. Domani in onda su Canale 5 «Lo spettacolo sta per iniziare» ma senza le pause
Bonolis, May e Grigolo:
un viaggio nella musica
Daniela Bruna Adami
Il tenore italiano, la cantante inglese Kerry Ellis e il chitarrista dei Queen grandi protagonisti Emozionante omaggio a Mercury insieme alla lirica
È stata veramente una cavalcata nella musica, quella di ieri sera in Arena per Lo spettacolo sta per iniziare, come ha annunciato Paolo Bonolis all’inizio della serata, aspettando che terminassero i controlli tecnici e fonici. Sicuramente è stato uno spettacolo televisivo, più che teatrale: le interruzioni per preparare ogni quadro hanno provato la pazienza del pubblico, confortato però dalle battute di Bonolis, un vero mattatore, che ha trasformato le pause in momenti di puro cabaret.
Bisogna dire che nonostante tutto, a vincere è stata la musica, che ha messo d’accordo tutti, lirica o rock-pop che fosse. E l’elemento in comune è stato Vittorio Grigolo, l’«italian tenor» come viene chiamato in America, qui in una insolita (per l’Arena) veste rock, di jeans vestito, a duettare con Brian May dei Queen e Kerry Ellis, cantante inglese di musical dalla voce straordinaria, che si è guadagnata i migliori applausi e una standing ovation per il medley dei grandi successi dei Queen, con il pubblico a battere piedi e mani al ritmo di We will rock you.
Il viaggio nella musica, nella versione di Bonolis per Canale 5 che trasmetterà domani alle 21,10 lo spettacolo areniano, ha presentato le opere della prossima stagione lirica che inizia il 19 giugno, con brani dalla Tosca, dal Romeo e Giulietta, dal Barbiere di Siviglia, spiegando che la musica è un albero che si alimenta dalle stesse radici e produce frutti diversi. Un esempio? L’Aria sulla quarta corda di Bach (dalla Suite n. 3) che i Procol Harum duecento anni dopo hanno trasformato in A Whiter Shade of Pale, ieri sera cantata magnificamente da Nek.
L’apoteosi è stata ancora una volta all’insegna del rock, una vera celebrazione di Freddy Mercury, con la chitarra di May (anzi, del dottor May, perché ha trovato anche il tempo di laurearsi in astronomia, ha svelato Bonolis) e la voce soave e potente di Kerry Ellis, e poi di Vittorio Grigolo nella Bohemian Rapsody, emozionante da far venire i brividi. Valeva la pena di sopportare le pause e il gigioneggiare di Bonolis prima con Belen Rodriguez di rosso fiammante vestita, poi con Elena Santarelli in bianco, mentre montavano e smontavano pezzi di scenografie operistiche o tra un avanti e indietro del coro.
Sul podio Beppe Vessicchio e Andrea Battistoni, ma ieri sera la differenza tra musica pop e classica quasi quasi non si sentiva.
Da Tosca al Barbiere
a Cats, vincono le voci
Gianni Villani
Nella spettacolare kermesse, condotta ieri sera da Paolo Bonolis, quella dedicata alle opere del cartellone areniano ha avuto il suo spazio.
Agli ordini del maestro Andrea Battistoni, che ha diretto il coro e l’orchestra dell’Arena, si sono affermati alcuni protagonisti del prossimo festival, dal soprano Maria José Siri, ai baritoni Marco Vratogna e Christian Senn, oltre ai cantanti ospiti, il tenore Vittorio Grigolo ed il soprano Jessica Nuccio, cui si pure è unito il corpo di ballo areniano istruito da Renato Zanella.
In Tosca, Andrea Battistoni ha preparato superbamente l’atmosfera per il Te Deum, dalle spire sontuosamente gigantesche, ma nelle quali si è avvertita la sottile nota di disfacimento che spesso la sensualità morbosa di Scarpia reca con sé, fino ad esplodere in un finale rutilante del quale viene dilatata la retorica.
Marco Vratogna giganteggia nella parte, è sicuro di sé e riesce ad offrire un canto omogeneo in tutta la gamma, consegnando uno Scarpia originale, introverso, più gelido e distaccato di alcuni suoi noti colleghi, ma il cui austero riserbo è assecondato a dovere in una atmosfera di nervosa inquietudine.
Andrea Battistoni interviene con notevole interesse anche nel II atto del trionfo da Aida -opera che lo vedrà debuttare il prossimo 20 giugno in Arena- dove cerca ripetutamente il colorito orchestrale.
Un colorito sgargiante, ma denso, qua e là persino ruvido e duro, steso a larghe pennellate su linee architettoniche smisurate, che sembrano tuttavia ricercare un effetto non fastoso, ma raggelante.
Un «fuori programma» sembra alle prime l’intervento del soprano Maria José Siri con Casta Diva dalla Norma. Ma non lo è perché il brano chiama in causa Maria Callas e i quadri che Dario Fo ha dipinto in sua memoria, ora esposti al Museo Amo di Palazzo Forti. E Norma è oltretutto l’opera servita a Giovanni Zenatello per testare la scoperta di Maria Callas. Nella pregevole pagina belliniana la Siri fa convivere perfettamente l’elegante sentimentalità della statuaria neoclassica con le brucianti accensioni sensuali del romanticismo, possedendo poi quel giusto bagaglio tecnico per affrontarne gli scabrosi problemi di emissione e tenuta vocale.
A Christian Senn, tocca invece la cavatina di Figaro da Il Barbiere di Siviglia. La sua voce è squillante, bene estesa, al servizio di un interprete ovunque generoso, spontaneo, vivacissimo e per giunta sorretto da un gusto esemplare.
Vittorio Grigolo si è invece misurato con un’altra famosa romanza, in quel E lucean le stelle da Tosca, universalmente conosciuta, che trova il tenore aretino proteso in un tempo lentissimo, ma sostenuto dall’orchestra in una gara di dolcezza e di sgomento amoroso. Per ricordare l’opera di apertura del festival areniano, Nabucco, non poteva infine mancare quel Va pensiero che sa accendere sempre i cuori dello spettatore e a cui il coro areniano riesce a conferire una nota fondamentale di sincero trasporto. E ha mostrato pure il suo lato rock, nella serata.
Il soprano Jessica Nuccio a proporre il celebre Memory da Cats, uno dei più famosi musical e tra i più grandi successi di tutti i tempi per longevità, spettatori ed incassi totali, basata sul libro di Thomas Eliot di cui Webber ha musicato tutte le poesie.
Memory è la canzone più famosa del musical, ispirata alla poesia di Eliot, Rapsodia su una notte di vento, e nell’occasione serve per mettere in evidenza il lirismo dell’opera.
L’Arena, la lirica e Paolo Bonolis Lo spettacolo sta per iniziare
Prima volta del gala con Mediaset. Anche Belen ed Elena Santarelli alla conduzione. Tra gli ospiti il chitarrista dei Queen Brian May, Kerry Ellis, Riccardo Cocciante, Nina Zilli e Nek
Bonolis prende il testimone da Antonella Clerici che aveva presentato finora lo spettacolo, che questa volta «trasloca» su Canale 5 che lo trasmetterà mercoledì 3 giugno in prima serata. Ideato e realizzato da Gianmarco Mazzi in collaborazione con la Fondazione Arena, lo spettacolo è scritto da Paolo Bonolis con Mazzi e con Sergio Rubino, Marco Salvati e Paolo Biamonte.
Protagoniste saranno innanzitutto le sei opere dell’imminente Festival lirico – che comincerà il 19 giugno con Nabucco e terminerà il 6 settembre con Aida di Giuseppe Verdi – e delle tre serate evento del 22 luglio (Roberto Bolle and Friends), del 24 luglio (Carmen Gala Concert) e del 25 agosto (Carmina Burana).
Bonolis condurrà con Belen Rodriguez ed Elena Santarelli. Di prim’ordine gli ospiti: per la parte lirica il tenore Vittorio Grigolo, i baritoni Marco Vratogna e Mario Cassi, il soprano Maria José Siri; per la parte pop-rock Brian May dei Queen che con Kerry Ellis eseguirà i grandi successi della storica band e duetterà anche con Riccardo Cocciante in Bohemian Rapsody, accompagnati dall’orchestra e dal coro dell’Arena; poi Nina Zilli che interpreterà Back to Black di Amy Winehouse e Nek nella leggendaria A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum.
Bonolis ha promesso uno show completamente rinnovato e ancora più emozionante. Ci saranno i 101 musicisti dell’orchestra areinana diretti, per le parti d’opera, dal maestro Andrea Battistoni (sarà lui a dirigere la «prima» della stagione) e per le parti pop, rock e jazz dal maestro Peppe Vessicchio; con loro i 157 artisti del coro, 40 ballerini e le masse artistiche areniane – oltre 200 artisti – nei loro splendidi costumi. Maestosi giochi di luce contribuiranno a creare le ambientazioni e le strutture scenografiche personalizzate arricchiranno le rappresentazioni.
Due megaschermi saranno montati ai lati del palcoscenico, circondati da «muraglie» di ponteggi layher, a simboleggiare l’unione tra il mondo della musica classica e le altre musiche, spiegano le note di produzione, perché nell’opera già c’erano gli elementi di molta della composizione musicale successiva, anche rock (e una tensione drammaturgica poi sviluppata dal cinema). La regia areniana è curata da Stefano Trespidi, quella televisiva da Roberto Cenci.
Per il sesto anno consecutivo l’evento è sostenuto dal Gruppo Calzedonia col marchio Intimissimi. I prezzi sono pensati per consentire a tutti, in particolare alle famiglie, di assistere dal vivo allo show, con 10 euro per l’anello alto di gradinata, 20 euro per il primo anello e 40 euro la platea.
Dopo il boom di ascolti per Al Bano e Romina Power, venerdì scorso su Rai1, questa su Canale 5 è la seconda serata televisiva con protagonista l’Arena di Verona (e sarà trasmessa mercoledì), la terza sarà giovedì con i Wind Music Awards, in diretta su Rai1.
Andrea Battistoni: «Un luogo unico e io sul podio È il massimo»
Sarà il direttore concittadino Andrea Battistoni a dirigere questa sera in Arena tutta la parte operistica (ma forse non solo quella) che metterà in vetrina il Festival lirico 2015, in programma dal 19 giugno. Uno spettacolo che si ripresenta in una nuova veste ancora più emozionante del passato e per la prima volta in onda su Canale 5.
Maestro, un bella visibilità per la sua carriera, questo spettacolo in Arena.
Tornare a dirigere in Arena è soprattutto una gioia immensa: l’appuntamento estivo coi musicisti dell’orchestra e del coro, con tutti i lavoratori di questo teatro sta diventando un appuntamento irrinunciabile dell’estate. Ho occasione di stare nella mia città, fare a meno per qualche settimana di voli e alberghi, e fare musica in un luogo unico al mondo: che cosa si può volere di più?
Se poi ci aggiungiamo la prossima Aida del 20 giugno, possiamo dire che lei sta facendo il pieno.
Aspetto la sera della prima con trepidazione: Aida è opera simbolo dell’anfiteatro. Temo che non riuscirò a trattenere la commozione, sulle note del Preludio, ricordando le innumerevoli Aide a cui ho assistito negli anni e sognando, un giorno, di far parte dello spettacolo!
Quale parte dell’opera verdiana dirigerà durante la trasmissione di Paolo Bonolis?
Ovviamente la celeberrima scena del Trionfo: spettacolare e unica come solo all’Arena sa essere questa pagina!
Ci sarà anche una parentesi dedicata ai Carmina Burana, già programmati nella scorsa stagione in Arena grazie ad un suo suggerimento.
Un’intuizione che ha avuto seguito nell’entusiasmo del direttore artistico Paolo Gavazzeni: tentare di eseguire una pagina nuova per l’Arena è sempre una sfida! Il ricordo di quel concerto resta tra i più belli della mia attività musicale, con un pubblico partecipe e festoso, orchestra e coro concentratissimi e tesi a dare il meglio, la magia della notte areniana e il fuoco dell’entusiasmo generale al termine dell’esibizione. Cercheremo il bis quest’anno…
Lei non ha mai disdegnato di amare e misurarsi con la musica pop e rock. Ci sarà un suo intervento anche in questo ambito?
Non anticipo nulla, ma ci saranno delle sorprese… La musica con la “M” maiuscola non ha genere e un musicista oggi deve sapersi confrontare con tutte le forme espressive.
Ci può dare qualche dettaglio in più per questa ripresa di Mediaset?
Dividerò il podio con un altro maestro, cosa rara e curiosa: il mitico Peppe Vessicchio, musicista che ho conosciuto in questi giorni. È un professionista serissimo, arrangiatore raffinato e preparatissimo, dai modi gentili e semplici. Un incontro veramente bello. È un piacere carpire da lui i segreti della musica pop e rock. In questo concerto la Musica non avrà confini e aspettiamo tutti in Arena per un viaggio emozionante tra i generi con Bonolis navigatore d’eccezione.