L'Arco dei Gavi restaurato è tornato candido e la piazzetta di Castelvecchio bella pianeggiante, al momento in terra battuta; molto apprezzata la soluzione dei vetri sul parapetto del lungadige, che regala un panorama davvero unico anche visto dalla carrozzina. Scorci di centro storico

Arco dei Gavi e viste panoramiche per tutti


L’Arco dei Gavi restaurato è tornato candido e la piazzetta di Castelvecchio bella pianeggiante, al momento in terra battuta; molto apprezzata la soluzione dei vetri sul parapetto del lungadige, che regala un panorama davvero unico, anche visto dalla carrozzina.

L’Arco dei Gavi era il primo monumento che il visitatore avrebbe visto arrivando a Verona nel I secolo dopo Cristo lungo la via Postumia, l’importante via di comunicazione che collegava Aquileia con Genova, motivo stesso della nascita di Verona.
Sebbene ne avesse le fattezze, l’Arco dei Gavi non era un arco di trionfo bensì un monumento celebrativo della Gens Gavia, importante e ricca famiglia della Verona di età imperiale. Segnava il confine della nuova zona di sviluppo urbano nel I secolo, quando la pace e la stabilità dei confini settentrionali avevano fatto espandere la città anche fuori dalle mura originarie, con ville e templi lungo la via Postumia. Oltre l’Arco dei Gavi vi erano le aree cimiteriali.
Un’iscrizione incisa su uno dei pilastri fece ritenere per secoli l’Arco dei Gavi opera del celebre architetto Vitruvio, anche se studi più recenti hanno dimostrato che si trattò di semplice omonimia.
Nel medioevo, l’arco rimase inglobato nella realizzazione delle nuove mura cittadine, diventando una porta della città fino a quando, con l’ingresso dell’esercito napoleonico alla fine del ‘700 venne demolito per rendere più agevole l’accesso alla città. Solo negli anni ’30 del XX secolo, nel generale movimento di restauro della città, l’Arco dei Gavi venne ricostruito assemblando le pietre originali ma di lato alla via Postumia, nel frattempo diventata un’iportante arteria cittadina. Assieme all’arco fu spostato anche un tratto di via Postumia costituita da lastroni di pietra vulcanica nera e con i caratteristici solchi per le ruote dei carri romani. (fonte)

Arco dei Gavi, restauro a prova di vandali.

L’Arena, IL GIORNALE DI VERONA 05/12/2013 CRONACA – Pagina 15

L´INAUGURAZIONE. Cerimonia di riapertura del manufatto risalente al primo secolo dopo Cristo dopo una lunga fase di riqualificazione di tutta la piazzetta.
Telecamere e sistemi di allarme a protezione del monumento Sarà esposto a Castelvecchio il mosaico scoperto nel cantiere.
L´Arco dei Gavi torna, almeno simbolicamente, sull´antica via Postumia. Il monumento risalente al primo secolo dopo Cristo e che porta scolpito il nome del progettista, Vitruvio Cerdone, è stato riaperto dopo un lungo periodo di restauro e riqualificazione i cui lavori hanno interessato l´intera piazzetta di Castelvecchio. E per restituire l´immagine dell´Arco in relazione alla strada sulla quale era stato edificato in epoca romana, è stato ricostruito un fazzoletto della via Postumia, con pietre di basalto nero conservate nei magazzini della Soprintendenza.
«In questo modo», commenta il soprintendente ai Beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè, «il monumento ritrova un rapporto estetico, se non topografico, con l´antica strada, poiché è dal 1920 che questa è la sua collocazione storica». Il pavimento a mosaico in ottimo stato di conservazione riemerso dal sottosuolo sarà invece collocato nel vicino museo di Castelvecchio.
L´intervento ha avuto un costo di 858mila euro, 676 mila dei quali messi a disposizione dalla Fondazione Cariverona. Al termine della pulizia dell´Arco dalle scritte che l´avevano deturpato, la sistemazione di piazzetta Castelvecchio, con il rifacimento della pavimentazione in calcestro e la sostituzione di parti del parapetto sull´Adige con lastre di vetro, era cominciata lo scorso luglio dopo un´interruzione dovuta al ritrovamento, nella fase di scavo del fossato, previsto in un primo tempo a protezione del monumento, dei resti di una domus e di un mosaico di epoca romana. La protezione del monumento dai vandali è affidata a un sistema di videosorveglianza collegato alle sale operative dei vigili e della questura e da una recinzione munita di allarme sonoro nel caso qualcuno la scavalchi in orario di chiusura, dalle 21 alle 8. Durante la notte il monumento sarà illuminato.
«Questo intervento di recupero», commenta il sindaco Flavio Tosi, «restituisce alla città un monumento che per troppo tempo è stato deturpato, ma dora in poi il livello di attenzione sarà altissimo. I vandali sappiano che rischiano la denuncia penale». E il vicesindaco e assessore all´edilizia monumentale Stefano Casali invita cittadini e residenti a «diventare custodi di un luogo, la cui riqualificazione era un impegno di questa amministrazione». Tiné, che ha annunciato l´imminente inaugurazione del percorso museale degli scavi all´antico Campidoglio di Corte Sgarzerie, parla di «lavoro congiunto tra Soprintendenza e Comune a dimostrazione che è possibile superare le problematiche che una città di straordinaria rilevanza archeologica come Verona, la “Roma del nord”, presenta, al fine di conservarla e valorizzarla». E aggiunge: «Con questa sinergia abbiamo superato le lentezze della burocrazia». La «pax romana» all´ombra dell´Arco consolida il clima di dialogo dopo i furenti attacchi del sindaco Tosi sul! la questione del palco di Ligabue in Arena e della rassegna dei presepi. «Con Tinè», assicura il sindaco, «ci siamo confrontati nel rispetto delle reciproche competenze e la stretta di mani di oggi suggella una rinnovata collaborazione: ci sono impegni ancora aperti sull´utilizzo dell´Arena e confidiamo nel clima natalizio affinché si trovi un´intesa a favore della città e dei veronesi». Per la Fondazione Cariverona, il direttore generale Fauso Sinagra parla di «un giorno straordinario, in cui gli impegni deliberati diventano effettivi».

RESTAURATO ARCO DEI GAVI E RIQUALIFICATA PIAZZETTA CASTELVECCHIO

Si è svolta oggi l’ inaugurazione della riqualificata piazzetta di Castelvecchio con intervento di conservazione e protezione dell’Arco dei Gavi.

L’intervento ha avuto un costo complessivo di circa 858 mila euro, così distribuito: 700 mila euro per la sistemazione della Piazzetta, di cui 500 mila finanziati dalla Fondazione Cariverona; 150 mila euro per il restauro del monumento, realizzato con un contributo della Regione di 49 mila euro. I lavori che hanno interessato l’Arco dei Gavi sono iniziati nel giugno 2012 e terminati nel dicembre dello stesso anno; la sistemazione di Piazzetta Castelvecchio ha preso avvio nel luglio scorso, dopo un’interruzione dovuta al ritrovamento, nella fase di scavo del fossato, dei resti di una domus e di un mosaico di epoca romana e di altri reperti archeologici di notevole pregio. Presenti al taglio del nastro il Sindaco Flavio Tosi, il vicesindaco con delega all’Edilizia monumentale Stefano Casali, il Soprintendente ai Beni Archeologici del Veneto Vincenzo Tinè e il direttore generale della Fondazione Cariverona Fausto Sinagra. Alla cerimonia hanno partecipato anche gli assessori all’Arredo Urbano Luigi Pisa, alla Mobilità Enrico Corsi e allo Sport Marco Giorlo, il presidente della 1ª Circoscrizione Daniela Drudi e numerosi rappresentanti delle istituzioni cittadine. “Siamo di fronte ad un recupero meraviglioso – ha detto il Sindaco – un intervento che restituisce un monumento di oltre duemila anni di storia ai veronesi e ai milioni di turisti che visitano la città. Un monumento – aggiunge Tosi – che per troppo tempo è stato imbrattato e deturpato da vandali incivili e irrispettosi del valore storico e culturale che l’Arco dei Gavi rappresenta e sulla cui tutela sarà posta da oggi la massima attenzione”. “Oggi trova concretezza uno degli impegni presi dall’Amministrazione Tosi – ha detto Casali – un lavoro di recupero che ha avuto una storia travagliata ma che oggi siamo orgogliosi di consegnare ai cittadini, sulla cui collaborazione confidiamo affinché non si ripetano spiacevoli episodi di inciviltà a danno di tutta la collettività”. “Questo recupero è il risultato di un lavoro congiunto tra Soprintendenza e Comune – ha sottolineato Tinè – a dimostrazione che è possibile superare le problematiche che una città di straordinaria rilevanza archeologica come Verona presenta, al fine di conservarla e valorizzarla al meglio”. A nome della Fondazione Cariverona Sinagra ha parlato di “un giorno straordinario, in cui gli impegni deliberati diventano effettivi e concreti”. L’intervento complessivo ha portato alla riqualificazione generale del sito con un ‘attenzione particolare ai materiali utilizzati, ad un’illuminazione notturna che valorizzi il monumento e ad un sistema di videosorveglianza costante. L’area, che sarà chiusa nelle ore notturne da una cancellata, durante il giorno sarà totalmente accessibile a cittadini e turisti. Il progetto ha previsto inoltre: rimozione accurata del mosaico e dei brani di intonaco decorato di epoca romana rinvenuti durante gli scavi; rinterro delle aree occupate dagli scavi e sistemazione della Piazzetta attraverso la realizzazione di spazi verdi e pavimenti in pietra bianca e calcestre, riportando le quote di calpestio antecedenti ai lavori; parziale rimozione del parapetto lapideo lungo l’Adige e sostituzione dello stesso con lastra di vetro per la creazione di un suggestivo e scenografico luogo di sosta; realizzazione di una ringhiera metallica a perimetrazione della piazza; realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione per la valorizzazione del monumento e degli spazi antistanti e di un nuovo impianto di videosorveglianza a sensore di movimento, collegato con la centrale operativa del Comando di Polizia municipale e con la Questura per la salvaguardia del monumento. (fonte)