Applausi per Claudio Cecchi, Nicola Piovani, Eugenia Costantini e tutto il cast de La dodicesima notte, ieri sera in prima nazionale al Teatro romano di Verona Video applausi

Applausi per la Dodicesima Notte


Applausi per il cast de La dodicesima notte di William Shakespeare, ieri sera in prima nazionale al Teatro romano di Verona:

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giovedì 17 luglio 2014 SPETTACOLI, pagina 49

Molti applausi per La dodicesima notte, secondo titolo shakespeariano dell’Estate teatrale, che ha debuttato in prima nazionale ieri sera al Teatro Romano con la regia di Carlo Cecchi. Applausi più che meritati per uno spettacolo rigoroso, elegante, ben recitato.
Opera di uno Shakespeare già artisticamente maturo, La dodicesima notte è un capolavoro di intrecci e di inganni, in cui Shakespeare mostra una buona dose di autoironia. In questa commedia sono concentrati i personaggi più diversi, ciascuno ingannevole o ingannato o tutte e due le cose insieme, e come in una telenovela di oggi, li vediamo a due a due, ogni volta l’uno riferendo all’altro qualcosa su altre persone, ingarbugliando sempre più le cose perché ognuno ha informazioni incomplete per capire cosa stia succedendo o ne ha di sbagliate.
In questa commedia si possono ritrovare caratteri e storie di altre opere, come se Shakespeare avesse voluto prendersi un po’ in giro mescolando i generi e i personaggi e calcando la mano sulla fatuità dell’amore e sull’ambiguità sessuale: conducendo insomma in un gioco palesemente illusorio, teatrale appunto. E questo suo intento esce dalla bocca del buffone Feste, che lo ribadisce in più punti e alla fine ne fa un epilogo cantato, «il mondo è cominciato da un bel po’, ma poco importa, è finito anche quest’atto e vedremo di piacervi ogni volta». Che è un ribadire la malinconica sovrapposizione tra vita e palcoscenico, come dice anche Jaques di Come vi piace, «tutto il mondo è teatro, e gli uomini e le donne non sono che attori…».
Carlo Cecchi compensa la complessità dell’intreccio con una estrema pulizia sul palcoscenico. Niente scene, solo una pedana girevole, un cerchio simbolico nel quale avviene il turbinio dei sentimenti e degli inganni. Un luogo nero, irreale come lo è l’Illiria di Shakespeare, dal quale emergono i colorati (anche nei costumi di Nanà Cecchi) personaggi. Tutto è quindi affidato agli attori. Che sostengono perfettamente l’intendimento del regista. Un gruppo di dodici ottimi interpreti, tra cui lo stesso Cecchi nella parte di Malvolio. Ed è necessario che tutto il cast sia di livello, in quest’opera in cui tutti sono protagonisti. Sia i personaggi nobili, che hanno la loro storia, sia i servitori, che ne hanno una parallela altrettanto importante.
E con un elemento fondamentale in più: la musica. Che qui diventa il tredicesimo attore, protagonista al pari degli altri. Nicola Piovani, premio Oscar per La vita è bella, ha scritto per questo spettacolo una serie di melodie giocose, dal retrogusto fellinianamente malinconico, sempre cantabili se non addirittura canzoni. Eseguite dal vivo da Luigi Lombardi d’Aquino, Ivan Gambini e Alessio Mancini. Ma la sua musica è importante non solo perché è bella, ma perché partecipa attivamente allo spettacolo, ne diventa appunto protagonista, connotando addirittura i personaggi: ad esempio, oltre a Feste, i due compari Sir Toby e Sir Andrew, nella memorabile scena dei tre in casa di Olivia. E perché è una musica che sta in continuità con la musicalità del testo, tradotto dalla poetessa Patrizia Cavalli.
Bravi tutti, tra cui Barbara Ronchi (una passionale Olivia), Eugenia Costantini (una Viola/Cesario di fanciullesca simpatia) e il trio Tommaso Ragno (Toby), Loris Fabiani (Andrew) e, soprattutto, Dario Iubatti (Feste), dall’irresistibile comicità. E poi lui, Carlo Cecchi, che insiste sulla pedanteria di Malvolio dandogli una recitazione aulica, che stacca dal resto del gruppo e restituisce al personaggio tutta la sgradevolezza che Shakespeare voleva. Assolutamente da vedere. Repliche fino a sabato. Oggi alle 17,45 in biblioteca civica l’incontro con gli attori.

traduzione Patrizia Cavalli
regia Carlo Cecchi
musiche di scena Nicola Piovani
scena Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
disegno luci Paolo Manti
ORSINO, Duca d’Illiria Remo Stella VALENTINO, Gentiluomo al servizio del Duca Giuliano Scarpinato  UFFICIALE al servizio del Duca Rino Marino VIOLA, poi travestita da CESARIO  Eugenia Costantini SEBASTIANO, suo fratello gemello Davide Giordano CAPITANO della nave naufragata Rino Marino ANTONIO, altro capitano di mare, amico di Sebastiano Federico Brugnone OLIVIA, Contessa Barbara Ronchi MARIA, sua cameriera personale Antonia Truppo SIR TOBY, zio di Olivia Tommaso Ragno SIR ANDREW, protetto di Sir Toby Loris Fabiani MALVOLIO, maggiordomo di Olivia Carlo Cecchi FABIAN, al servizio di Olivia Giuliano Scarpinato FESTE, buffone di Olivia Dario Iubatti musicisti  Luigi Lombardi d’Aquino tastiere e direzione musicale Ivan Gambini strumenti a percussione Alessio Mancini flauti e chitarra