Alessandro Anderloni Teatro

Anderloni tra Grande Guerra e Carlo Zinelli


Martedì 4 novembre 2014, ore 21.00
Verona, Chiesa di San Nicolò all’Arena

Quella notte, i fanti
Una narrazione di Alessandro Anderloni e Bepi De Marzi con il coro La Falìa

(…) I fanti stavano in attesa. Rintanati nei buchi delle trincee, accovacciati nella melma e negli escrementi che si mescolavano ai resti dei cadaveri in disfacimento. Attendevano l’assalto. «I momenti che precedono l’assalto sono i più terribili», scrisse il tenente Emilio Lussu nel suo Un anno sull’altipiano. «Chi non ha conosciuto quei momenti, non ha conosciuto la guerra.» I soldati erano costretti a stare immobili, guardando fuori dai loro buchi verso i reticolati da cui pendevano cadaveri lasciati là da mesi, senza che nessuno fosse potuto andare a prenderli. L’attesa era una prolungata agonia la cui sola espressione era il silenzio. (…)

Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.


Venerdì 7 novembre 2014, ore 21.00
San Giovanni Lupatoto (VR), Teatro Astra (accessibile)

Carlo, l’ombra e il sogno
Un monologo di e con Alessandro Anderloni

(…) Diciassette anni passati a dipingere, otto ore al giorno, da quando era soltanto lo schizofrenico che grattava i muri del quinto padiglione del manicomio di San Giacomo alla Tomba di Verona. Ora i suoi quadri sono esposti nelle gallerie e nei musei e il suo lavoro viene guardato come quello di un artista, non come più come quello di un matto. Quando è chiaro che per lui sono gli ultimi giorni, si intensificano le visite dei curiosi che vengono per vedere il fenomeno, l’artista matto che dipinge, dipinge, dipinge… fino all’ultimo. Perché dipingere è il suo desiderio, la sua vita, il suo destino. (…)