Accessibilità strutture turistiche: B&B, affittacamere e alberghi
B&B, affittacamere e alberghi in regola per l’accesso ai disabili
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha dato ragione al Codacons dopo che una struttura all’Esquilino non aveva rispettato le leggi vigenti per le persone portatrici di handicap. Renzi: “A chi non rispetterà la sentenza verrà tolta la licenza”
Affittacamere e bed and breakfast dovranno essere accessibili ai disabili. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha dato ragione al Codacons, in merito alla vicenda di un affittacamere nel quartiere Esquilino che, non rispettando le leggi vigenti in materia di sicurezza e di accessibilità per le persone portatrici di handicap, aveva subìto il ritiro della licenza da parte del Tar del Lazio. Il Comune di Roma, avverso tale decisione, aveva fatto appello al Consiglio di Stato, che ora ha confermato la sentenza del Tar. “Ora, per effetto di tale sentenza, tutti gli affittacamere, i B&B e le strutture alberghiere della capitale, dovranno adeguare i propri locali nel rispetto della normativa vigente contro le barriere architettoniche. Se ciò non avverrà, rischieranno di vedersi ritirare la licenza”, afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
Scrivono i giudici della Quinta Sezione (presidente Pier Giorgio Trovato, relatore Francesca Quadri): “Il Giudice delle leggi ha riconosciuto che il sistema di tutela delle persone disabili è stato recepito, in concreto, compatibilmente con altri interessi che non possono essere pretermessi e che devono essere, invece, bilanciati con quello, superiore, alla tutela ottimale delle medesime persone e che l’adozione da parte del legislatore delle misure necessarie a rendere effettiva la tutela delle persone disabili, alla stregua degli articoli 2, 3 e 32 della costituzione, può essere graduata in vista dell’attuazione del principio di parità di trattamento, tenuto conto di tutti i valori costituzionali in gioco, fermo comunque il rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati”.
“Ciò chiarito, occorre ,tuttavia, osservare che dall’istruttoria è emersa non soltanto la non conformità della struttura ricettiva alle norme tecniche per l’eliminazione delle barriere architettoniche di cui al D.M. n. 236, ma anche l’estrema ristrettezza di taluni spazi tale da porre in dubbio, secondo il Collegio, la conformità della struttura all’art. 22 del D.M. 9.4.1994 in materia di prevenzione degli incendi non solo in relazione alla presenza di persone con ridotta capacità motoria ai sensi del D.M. n.236, ma di qualunque persona con ridotta capacità anche a causa di circostanze contingenti o della propria età”.
“Il Tar, muovendo dalla verifica condotta dal consulente, ha ritenuto che le condizioni di ristrettezza degli spazi fossero tali da rendere estremamente difficoltosa la capacità di fuga di soggetti con ridotta capacità motoria. Il Collegio ritiene di condividere le medesime conclusioni. Devono, pertanto, essere respinti gli appelli e confermato l’annullamento dell’autorizzazione comunale per la suesposta motivazione”.
Ma secondo Alessandro Vannini (Pdl), presidente della commissione Turismo di Roma Capitale, la decisione presa dal Consiglio di Stati “non porterà a nessun cambiamento sostanziale per le strutture ricettive della capitale. Il decreto ministeriale n.236/89 approvato ormai più di venti anni fa, ha obbligato tutti gli alberghi ad eliminare le barriere architettoniche per garantire la piena accessibilità delle persone disabili. Mentre per gli affittacamere e B&B la situazione è completamente differente: i primi sono attività imprenditoriali la cui destinazione d’uso rimane civile, mentre i secondi non sono neanche attività imprenditoriali, per cui entrambi non sono costretti a seguire tale normativa”. Vannini ha poi ricordato che “in un momento di difficoltà economica mi sembra sbagliato demonizzare delle attività imprenditoriali di carattere familiare che ogni giorno si impegnano per offrire un servizio di qualità ai propri clienti, in molti casi soprattutto nel centro storico di Roma i lavori di adeguamento di queste strutture non sono realizzabili a causa dei vincoli posti dalla sovraintendenza ai beni culturali. Il progetto della nostra commissione è quello di stilare un lista degli affittacamere e B&B che siano accessibili ai disabili e che siano in possesso dei requisiti richiesti per migliorare i servizi offerti ai diversamente abili. La questione rimane comunque complessa, resta il fatto che è un dovere delle istituzioni sensibilizzare gli operatori turistici sul tema dell’accessibilità, l’impegno preso da Roma Capitale è quello di abbattere completamente le barriere architettoniche e rendere più vivibile la città sia ai romani che ai turisti”.
la Repubblica (07 aprile 2011)