70mo Anniversario Hiroshima
Castelvecchio, lato Arsenale
Giovedì 6 agosto 2015, ore 20.00
Lanterne sull’Adige per i 70 anni di Hiroshima
VERONA. «Nulla rimane della scolara di Hiroshima, ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli. Vittima sacrificata sull’altare della paura. Potenti della terra padroni di nuovi veleni, tristi custodi segreti del tuono definitivo, ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo. Prima di premere il dito, fermatevi e considerate». Con questi versi, impregnati di dolore e indignazione, Primo Levi, testimone della Shoah, ricordava l’Olocausto atomico. La «scolara di Hiroshima» come Anna Frank, «la fanciulla d’Olanda murata fra quattro mura che pure scrisse la sua giovinezza senza domani: la sua cenere muta è stata dispersa dal vento, la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito».Per non dimenticare le 60mila vittime, fulminate alle 8,16 del 6 agosto di 70 anni fa da «Little Boy», la prima bomba atomica della storia, sganciata dal bombardiere americano «Enola Gay», insieme a quelle di Nagasaki, che il 9 agosto 1945 subirono la stessa sorte oggi il Comitato veronese per le iniziative di pace ripropone «Lanterne sull’Adige», parole e musica per Hiroshima e Nagasaki. L’appuntamento è alle 20 alla Fontana dell’Arsenale, a Castelvecchio. All’imbrunire, la tradizionale deposizione in acqua delle lanterne. I promotori invitano a portare brevi letture e pensieri da condividere, striscioni e bandiere. «I morti dell’Olocausto nucleare», si legge nell’invito, «si onorano abolendo le armi atomiche, che hanno costi sociali insostenibili e sono eticamente inaccettabili». A Hiroshima e Nagasaki furono oltre 120mila i morti, in un secondo, allo scoppio delle bombe atomiche. Ma a migliaia morirono, nei mesi e negli anni successivi a causa delle radiazioni. Dopo oltre mezzo secolo dal bombardamento atomico gli «hibakusha» (colpiti dalle radiazioni) erano ancora 285mila.Oggi, dopo 70 anni da quella tragedia la minaccia dell’uso delle armi nucleari è purtroppo ancora attuale. Nel mondo esistono tuttora oltre 20mila testate nucleari, di cui almeno duemila pronte all’uso immediato.