1200 km di bellezza, l’Italia nei documentari dell’Istituto Luce
Biblioteca Civica di Verona, Sala Farinati
Giovedì 16 giugno 2016, ore 17.00
Ingresso libero
Proiezione del film 1200 km di bellezza di Italo Moscati
Oltre al regista Italo Moscati, interverrà Mario Guidorizzi, docente e critico cinematografico.
1200 km è lunga l’Italia, dalle montagne bianche di neve del Nord al mare azzurro del Sud: il film girato da Italo Moscati presenta un viaggio nella nostra penisola realizzato con i documenti dell’Istituto Luce, nei cui archivi compare un’ Italia dei primi del Novecento fino ai giorni che stiamo vivendo.
Un’Italia bellissima, fatta di diverse forme di bellezza, in un territorio sottile e lungo che presenta caratteristiche particolari per ogni Regione, dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia, dalla Liguria al Lazio fino alla Calabria e alle sue grandi isole di Sardegna e Sicilia.
Venti territori, venti paesaggi, vita della gente e arte che si mescolano da sempre in un crogiolo di cultura, creatività e ospitalità che rendono il nostro Paese uno dei più amati e visitati al mondo.
“…immaginare il gran tour con i filmati del Luce di ieri e di oggi, in bianco e nero, e a colori; cercare nei racconti di viaggiatori un Paese vissuto come un paradiso, occhi sgranati sullo spettacolo di una bellezza d’amare, da salvare: arte, paesaggi, danze, canzoni, ritmi, vita, emozioni, baci rubati…”…” (Italo Moscati)
BIBLIOTECA CIVICA. Domani alle 17 in Sala Farinati il regista presenta il suo documentario «1.200 km di bellezza»
Il Belpaese di Goethe e Stendhal
nelle immagini di Italo Moscati
Angela Bosetto
«La tv si ostina a puntare il dito sulle rovine dell’Italia, io ho realizzato questo film per innescare una reazione in positivo, pensando ai grandi che hanno visitato le nostre città»
Celebrare il fascino eterno dell’Italia attraverso i suoi 1.200 km di bellezza. Questo l’obiettivo dell’omonimo documentario di Italo Moscati, che l’autore presenterà a Verona domani alle 17 nella Sala Farinati della Biblioteca Civica. Lo scrittore, sceneggiatore e regista ci ha raccontato il progetto che sta accompagnando con successo in tutta la penisola.Domanda inevitabile: cos’è per lei la bellezza?Per me la bellezza non è solo il classico concetto associato all’arte figurativa, ma il tessuto stesso in cui noi tutti siamo divenuti persone. Il mondo è stato creato così bello che esiste un qualcosa di primordiale a cui l’umanità ha sempre reso omaggio. La bellezza è semplice, immediata e, come afferma Dostoevskij, ci salverà. James Hillman sostiene che, se si è circondati dal brutto, ci si abitua e non si vede più il bello, però possiamo reagire grazie alla cultura e al ricordo. La tv si ostina a puntare il dito sulle rovine dell’Italia, senza capire che la ripetitività stanca e fa disinteressare la gente ai problemi. Io ho realizzato questo film proprio per provocare una reazione in positivo.Perché ha scelto di strutturare il documentario secondo lo spirito del Grand Tour?Non volevo raccontare l’Italia secondo la mia opinione di cittadino contemporaneo, ma di coloro che l’hanno visitata in passato per assorbirne la cultura. Parliamo di Goethe, Stendhal, Nietzsche e Mary Shelley o dei nostri Comisso, Buzzati, Piovene. Leggendo i loro diari di viaggio troviamo termini come “Eden”, “incanto” o “turbamento dei sensi”. Se li usassi io sarei poco credibile.Nell’immaginario straniero siamo ancora il Belpaese?L’Italia è sempre stata molto amata dagli europei, ma il vero cambiamento è avvenuto alla fine della guerra. Dopo aver visto la loro terra d’origine, i soldati italoamericani ne hanno parlato con tale entusiasmo da diffondere nei compatrioti il desiderio di visitarla subito. Ciò ha determinato due fenomeni mediatici che hanno catapultato il nostro paese al centro dell’interesse mondiale: la Hollywood sul Tevere e la Dolce Vita. Oggi il mito dell’Italia all’estero continua in relazione alla bellezza, al cibo e alla musica. Un tempo anche il cinema faceva parte del gruppo, ora un po’ meno.A proposito di cinema, come ha scelto i vari filmati?Tutto è partito da una serie di DVD che ho realizzato per raccontare la storia d’Italia tramite i filmati dell’Istituto Luce.Ho scoperto che gli operatori non si erano limitati ai fatti di cronaca, ma avevano ripreso una quantità enorme di immagini stupende in tutte le regioni. Però ero consapevole che oggi siamo abituati al formato 16:9, così ho scelto quattro città (Roma, Matera, L’Aquila e Venezia) da immortalare anche a colori in HD. Poi ho mescolato i due formati per unire l’attuale sensibilità a quella di allora, sollecitando la memoria con una serie di richiami cinematografici, letterari e musicali. Il risultato è un moderno Grand Tour dove si viaggia e si scopre attraverso le immagini.